Il comunismo è la trasformazione secondo giustizia della società.
Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno.
I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela.
Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi.
La cosa che mi preoccupa in Bettino Craxi è che certe volte mi sembra che pensi soltanto al potere per il potere.
Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.
Il comunismo è il potere sovietico più l'elettrificazione di tutto il paese.
Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente.
Noi comunisti veniamo da lontano ed arriveremo lontano.
Nel cuore del comunismo c'è la menzogna. La menzogna centrale, assiomatica: un regno di giustizia, una fratellanza senza classi, una liberazione dalla servitù qui e ora. In questo mondo. È questa la grande menzogna. La corruzione e il tradimento sistematici della speranza umana.
Il comunismo non toglie a nessuno potere d'appropriarsi la sua parte dei prodotti sociali, esso non toglie che il potere di assoggettare coll'aiuto di quest'appropriazione, il lavoro degli altri.
La teoria dei comunisti può essere raccolta in una singola frase: abolizione della proprietà privata.
L'Europa in cui siamo costretti a vivere è un'Europa profondamente comunista, livellata verso il basso, che impedisce lo sviluppo delle singole nazioni.
Il comunismo è come il proibizionismo: l'idea era buona, ma non ha funzionato.
C'era una cosa nel campo che ci disturbava non poco, togliendoci quella pace e quella serenità che ci erano tanto care. Era l'assillante propaganda politica affidata a comunisti italiani rifugiati in Russia.
Il comunismo russo è il figlio illegittimo di Karl Marx e di Caterina la Grande.
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