Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente.
Ogni secolo produce i suoi propri uomini primitivi.
L'angoscia religiosa è espressione dell'angoscia reale e protesta contro di essa.
È l'uomo che fa la religione, e non è la religione che fa l'uomo.
Non la coscienza degli uomini determina il loro essere, ma al contrario il loro essere sociale determina la loro coscienza.
Il comunismo nega la necessità dell'esistenza delle classi; vuole abolire ogni classe, ogni distinzione di classe.
Ho cominciato a dubitare del comunismo quando ho visto che i giapponesi non lo fotografavano.
Il comunismo è una cosa facile che è difficile realizzare.
Il comunismo, per noi, non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente.
Il comunismo è come il proibizionismo: l'idea era buona, ma non ha funzionato.
Quando morirò, il mio unico desiderio sarà che la Cambogia rimanga Cambogia e stia con l'Ovest. È finita per il comunismo, e ci tengo a sottolinearlo.
Il comunismo è il potere sovietico più l'elettrificazione di tutto il paese.
Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo.
Il comunismo ha lasciato pure una grande eredità, non quella delle risposte che ha dato, ma quella delle domande che ha posto.
Il comunismo è la mediazione e l'organizzazione politica di ogni male, al fine di consentire, a una classe dirigente parassitaria e brutale, la gestione di ogni forma di potere sulle spalle degli ultimi.
Il comunismo è un indovinello incartocciato in un enigma e rinchiuso in un mistero.
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