Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente.— Karl Marx
Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente.
Il lavoro non è la fonte di ogni ricchezza.
La storia di ogni società è stata finora la storia di lotte di classe.
La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli.
La forma essenziale dello spirito è allegria, luce, e la legge fa dell'ombra l'unica espressione che le corrisponde: dovrebbe andar vestita solo di nero, eppure tra i fiori non ce n'è alcuno che sia nero.
È l'uomo che fa la religione, e non è la religione che fa l'uomo.
Il comunismo è l'oppio degli intellettuali; privo di cura allo stesso modo in cui una ghigliottina può essere detta una cura per la forfora.
Ci sono molte persone nel mondo che non riescono a capire, o dicono di non riuscirci, quale sia la grossa differenza tra il mondo libero e il mondo comunista.
La teoria dei comunisti può essere raccolta in una singola frase: abolizione della proprietà privata.
Il comunismo è la trasformazione secondo giustizia della società.
Nel comunismo libertario io sarò ancora anarchico? Certo. Ma non di meno sono oggi un amante del comunismo. L'anarchismo è la tendenza alla perfetta felicità umana. esso dunque è, e sarà sempre, ideale di rivolta, individuale o collettivo, oggi come domani.
Quel che contraddistingue il comunismo non è l'abolizione della proprietà in generale, bensì l'abolizione della proprietà borghese.
Il comunismo è un regime monarchico, una monarchia di vecchio stampo. In quanto tale taglia le palle agli uomini. E quando a un uomo gli tagli le palle non è più un uomo" diceva mio padre.
Dicono che ci siano solo due posti dove il comunismo funziona: in cielo, dove non ne hanno bisogno, e all'inferno, dove ce l'hanno già.
Il comunismo per me è per un terzo pratica e per due terzi spiegazione.
Il capitalismo è un'ingiusta ripartizione della ricchezza. Il comunismo è una giusta distribuzione della miseria.