La lode degli altri deve seguirci spontaneamente; noi dobbiamo occuparci della cura di noi stessi.— Epicuro
La lode degli altri deve seguirci spontaneamente; noi dobbiamo occuparci della cura di noi stessi.
La più grande ricchezza è nel bastare a sé stessi.
Al fine di procurarsi sicurezza nei riguardi degli altri uomini, anche i beni del comando e del regno sono beni secondo natura in quanto con tali mezzi si sia capaci di procurarsela.
Il piacere è l'inizio e la fine del vivere felicemente.
Partecipiamo alle sventure degli amici non piangendoci sopra, ma dandoci da fare.
Non si deve invidiare nessuno; i buoni non meritano invidia; per quanto riguarda i cattivi, più hanno fortuna e più si rovinano.
La lode arriva solo dopo che la fatica le ha aperto la strada.
Può darsi che qualche volta le lodi rovinino un uomo e lo rendano insopportabile. Ma è certo che la loro mancanza uccide sul nascere atti generosi.
Dammi grazia, o Signore, di conoscere appieno se prima ti si debba invocare o lodare; se la conoscenza di Te debba precedere l'invocazione.
Un grande classico è uno scrittore che si può lodare senza averlo letto.
Qualsiasi uomo può essere lodato, e a ragione. Anche soltanto stando in piedi su due gambe fa qualcosa che una mucca non sa fare.
Diamo alla necessità le lodi della virtù.
Il rifiuto delle lodi è un desiderio di essere lodato due volte.
Volete che si pensi bene di voi? Non lodatevi.
Piacere ai prìncipi non è per gli uomini piccola lode.