Il maggior frutto dell'autosufficienza è la libertà.— Epicuro
Il maggior frutto dell'autosufficienza è la libertà.
La lode degli altri deve seguirci spontaneamente; noi dobbiamo occuparci della cura di noi stessi.
Dobbiamo allo stesso tempo ridere, filosofare, amministrare la nostra casa, usare di quant'altro è a nostra disposizione e non cessare mai di proclamare le parole della retta filosofia.
L'amicizia percorre la terra, annunciando a tutti noi di svegliarci per comunicarci la gioia l'un l'altro.
Bello e virtù e le altre cose del genere vanno onorate se valgono a procurare piacere, se no, si mandino in pace.
Ciò che si dissolve non ha più sensibilità, e ciò che non ha sensibilità non è niente per noi.
Solo chi è autosufficiente può stare solo, la maggior parte delle persone segue la folla e procede per imitazioni.
Il cinema indipendente come lo conoscevamo non esiste più. Oggi le grandi case di produzione hanno queste appendici indipendenti che ne hanno preso il posto.
La scuola laica deve educare gli alunni alla massima possibile indipendenza da ogni preconcetto tradizionale o dogmatico.
Scelgo me stessa. Scelgo Olivia e in questo momento Olivia sta ballando. Ora, puoi ballare con me o puoi scendere dalla mia pista da ballo. Non ho problemi a ballare da sola.
Nella nuova scuola cosiddetta della «autonomia», ci tolgono completamente l'autonomia.
Quando si comincia a pensare con la propria testa, si resta subito soli.
Quando si ha un'anima forte conviene operare, scrivere o morire.
Pensa per te stesso e lascia che gli altri si godano il privilegio di farlo a loro volta.
Amatevi l'un l'altro, ma non fate dell'amore un'alleanza che vi incateni. Riempite ciascuno la coppa dell'altro, ma non bevete solo da una stessa coppa. Mettetevi fianco a fianco, ma non troppo vicini. Perché la quercia non si rialza all'ombra del cipresso.
La vanità umana fece sua, senza dubbio, un'ipotesi che sembrava distinguere l'uomo da tutti gli altri esseri fisici, attribuendo alla nostra specie la prerogativa di un'indipendenza totale che, per poco che si rifletta, avvertiremo impossibile.