Gli scrittori si forgiano nell'ingiustizia come si forgiano le spade.
Nei tempi antichi è stato scritto che è dolce e opportuno morire per la propria patria. Ma nella guerra moderna non c'è niente di dolce o di opportuno nella morte. Si muore come cani senza un valido motivo.
Il mondo spezza tutti e poi molti sono forti proprio nei punti spezzati.
Non bisogna giudicare gli uomini dalle loro amicizie: Giuda frequentava persone irreprensibili!
Preoccuparsi è dannoso come aver paura; serve solo a far le cose più difficili.
Il dono più essenziale per un buon scrittore è un rilevatore di stronzate, innato ed a prova di bomba. Questo è il radar dello scrittore e tutti i grandi scrittori ce l'hanno.
Uno scrittore è sempre qualcuno, per me, che ha fallito a qualche altra cosa nella vita.
Uno scrittore è un uomo che con una musica gentile si tira vicino un lettore poi gli appiccica una frustata in faccia e questa frustata è salutare perché o fracassa una menzogna convenzionale o schianta in due un pregiudizio...
Uno scrittore vero non prende appunti per strada o al caffè perché significherebbe che sta rubando tempo alla scrittura interna che non deve cessare mai - e che va celata sempre.
Il migliore scrittore sarà colui che ha vergogna di essere un letterato.
Vi sono due tipi di scrittori: coloro che scrivono per amore della cosa, e coloro che scrivono per scrivere. I primi hanno avuto idee oppure esperienze che sembrano loro degne di essere comunicate; i secondi hanno bisogno di denaro e perciò scrivono per denaro. Essi pensano al fine di scrivere.
È difficile essere allo stesso tempo uno scrittore e un gentiluomo.
Per lo scrittore la bile può essere un buon ingrediente stilistico.
Quando uno scrittore diventa un classico non c'è più bisogno di leggerlo: basta citarlo.
Lo scrittore sceglie in primo luogo di essere inutile.
Come gli scrittori diventano più numerosi, è naturale per i lettori diventare più indolenti.