Il mezzo per non cambiare è non pensare.— Ernest Hemingway
Il mezzo per non cambiare è non pensare.
Gli scrittori si forgiano nell'ingiustizia come si forgiano le spade.
Il suo talento era naturale come il disegno tracciato dalla polvere sulle ali di una farfalla.
Ma accorgersi che si era capaci di inventare qualcosa; di creare con abbastanza verità da esser contenti di leggere ciò che si era creato; e di farlo ogni giorno che si lavorava, era qualcosa che procurava una gioia maggiore di quante ne avessi mai conosciute. Oltre a questo, nulla importava.
L'incompetenza non è un mistero, e nemmeno è mistero il giornalismo enfatico reso letteratura dall'iniezione di una falsa qualità epica.
Il mondo è un bel posto e per esso vale la pena di lottare.
Negli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: 'Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?'. E ogni qualvolta la risposta è no per troppi giorni di fila, capisco che c'è qualcosa che deve essere cambiato.
Sopporta, non criticare, ciò che non puoi cambiare.
Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati.
I cambiamenti non avvengono mai senza inconvenienti, perfino dal peggio al meglio.
Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.
Non c'è nulla di immutabile, tranne l'esigenza di cambiare.
Solo il cambiamento è eterno, perpetuo, immortale.
Ma credo che, a poco a poco, possiamo operare cambiamenti positivi. Ogni giorno, quando ci alziamo, cerchiamo di orientare bene i nostri intenti, pensando: Vivrò questa giornata in maniera più positiva. Non devo sprecarla.
Ti sembra che una persona cambi da un momento all'altro, ma è solo che le hai sovrapposto un'immagine per farla corrispondere a come la vorresti.
Chi si trova ridotto al peggio, ad esser la cosa più meschina e più avvilita dalla fortuna, sta sempre nella speranza, e non vive nella paura. Il cambiamento doloroso è quello che muove dal meglio: il peggio va a ritroso verso il sorriso.