La felicità è un agguato. Si viene presi alla sprovvista e forse è meglio così.
Tempo. Non so più che significa. Uno crede di averlo e poi si accorge che è il tempo a averti in pugno.
Non c'è ritorno, pensavo, questo viaggio manca di simmetria, è solo andata.
Ci vuole strafottenza quando si sente sparlare.
Mezzanotte non è cima di niente, non è una vetta da dove si vedono le stelle più vicine. Io poi la salto tutti i giorni a occhi chiusi.
Sono un uomo felice perché ho rinunciato alla felicità.
La felicità non dipende dagli avvenimenti esterni, ma dalla maniera in cui li consideriamo: un uomo abituato a sopportare il dolore, non può non essere felice.
In ogni caso la felicità è sempre dietro l'angolo: la felicità arriva all'improvviso, indipendentemente dalla situazione e dalle circostanze, tanto da sembrare spietata.
Non si pensa di morire quando si è felici.
Felicità è sapere che stai vivendo in serenità, che non hai debiti, che non hai problemi. È una condizione fortunata ma rarissima. Credo che questa sia la felicità. Quando la gente è serena dovrebbe dire: ecco, sono felice.
La vera felicità è non aver bisogno di felicità.
Il segreto della felicità è questo: fate in modo che i vostri interessi siano il più possibile numerosi e che le vostre reazioni alle cose e alle persone che vi interessano siano il più possibile cordiali anziché ostili.
Non vedo felicità di cui, perché sia, non tocchi contentarsi.
La felicità non è cosa facile: è molto difficile trovarla in noi stessi e impossibile trovarla altrove.
La felicità è come l'elemosina gettata al mendico. Gli permette di vivere oggi per prolungare il suo dolore l'indomani.