Ogni età ha la felicità che le è propria.
Si è felici soltanto quando i piaceri e le passioni sono soddisfatti; le passioni, però, non sempre procurano la felicità e, allora, dobbiamo contentarci dei piaceri.
Per conservare a lungo l'amore del proprio amante è indispensabile che la speranza e il timore siano sempre presenti.
La nostra felicità non dipende soltanto dalle gioie attuali ma anche dalle nostre speranze e dai nostri ricordi. Il presente si arricchisce del passato e del futuro.
Esiste, forse, un sentimento più illusorio dell'amore?
L'uomo giovine, ardente d'una immaginazione impetuosa, è raramente capace di far tacere i suoi desideri; per lui, le lezioni della morale sono ordinariamente inutili.
È con le occasioni mancate che a poco a poco noi ci costituiamo un patrimonio di felicità. Quando il desiderio è soddisfatto, non resta che morire.
La felicità è un'opera d'arte. Trattatela con cura.
Non possedere qualcosa che si desidera è una parte essenziale della felicità.
Molti uomini vivono felici senza saperlo.
Un tavolo, una sedia, un cesto di frutta e un violino; di cos'altro necessita un uomo per essere felice?
Non vi è che un modo per essere felici: vivere per gli altri.
Siamo felici perché sorridiamo e non viceversa.
Coloro che non furono mai sventurati, non sono degni della loro felicità.
Quando si chiude una delle porte della felicità, un'altra si apre; spesso però, guardiamo così a lungo la porta che si è chiusa, che non vediamo l'altra che si è aperta per noi.
Appena una persona mi dice, "mi hai reso felice! ", ti rende felice.