Il segreto della felicità? Accontentarsi di quello che non si ha.
La televisione è meglio del cinema. Sai sempre dov'è la toilette.
Tua moglie mi tradisce!
Il cinema: una donna nuda e un uomo con la pistola. Qualcosa a metà tra l'orologeria di precisione e la tratta delle bianche.
La morte non mi fa paura, non mi ha mai fatto paura, non vedo l'ora che arrivi, solo mi dà noia la durata del viaggio prima che io torni a vivere, perché questo è sicuro, altrimenti vuol dire che il sole, le stelle, il mare, il vino, le donne, tutto ciò non esiste, e questo non può essere.
Mi piaceva l'infedeltà e mi piaceva tornare in famiglia. Una volta, a piazza Euclide, avevo finalmente avuto un appuntamento con Sylva Koscina. Stava per salire in macchina quando sentii le voci dei miei frugoletti: "Papà papà". E dietro, la mamma.
Quando si chiude una delle porte della felicità, un'altra si apre; spesso però, guardiamo così a lungo la porta che si è chiusa, che non vediamo l'altra che si è aperta per noi.
La felicità dovrebbe essere l'unica condizione della vita; dove la felicità fallisce, l'esistenza rimane un folle e lamentevole esperimento.
Tanto vale l'uomo quanto vale il concetto che egli si forma della felicità.
La felicità non esiste. Di conseguenza non ci resta che provare ad essere felici senza.
L'uomo più felice è quello che conosce meglio l'arte di rendersi tale senza venir meno ai propri doveri, e il più infelice è quello che ha scelto un modo di vivere che lo costringe a fare ogni giorno, dal mattino alla sera, malinconiche riflessioni sull'avvenire.
Ogni felicità è un capolavoro.
La nostra invidia dura sempre più a lungo della felicità di quelli che invidiamo.
Nessuno si è mai sentito felice nel presente a meno che non fosse ubriaco.
La vera felicità non consiste in una moltitudine di amici, ma nel valore e nella scelta.
La felicità è impossibile a chi la desidera.