Il mare non è una pianura nella burrasca, ma una salita piena di fossi.
La libertà uno se la deve guadagnare e difendere. La felicità no, quella è un regalo.
Così l'attenzione che il mondo ha nei confronti di Gerusalemme è dovuta al fatto che è comunque un centro nervoso, mentre Napoli è solo un luogo narrativo, leggendario e singolare, musicale, teatrale, criminale: insomma, leggendario.
Strano sapersi perduti ogni giorno e non dirsi mai addio.
Quando un chiodo cade sul legno dà l'impressione di essere arrivato proprio nel luogo mirato, non d'essere finito in uno qualunque dei punti utili. Porta con sé il centro, come un dolore fisico. Il dolore come il chiodo là dove penetra ordina lo spazio intorno.
Il verbo amare mi aveva rivoltato, ridandomi la vita, non la stessa, ma quella presa a un altro.
Dopo l'istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima.
Gli occhi dietro alle lacrime come due pesciolini in un mare troppo stretto.
Il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza.
C'è una sorta di sollievo nel vuoto del mare. Né passato, né futuro.
Sotto l'azzurro fitto del cielo qualche uccello di mare se ne va; né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto "più in là".
Non sapete di quale amore io amo? Io amo come il mare ama la riva: dolcemente e furiosamente!
Tutta l'acqua del mare non basterebbe a lavare una macchia di sangue intellettuale.
Se lo guardi non te ne accorgi: di quanto rumore faccia. Ma nel buio... Tutto quell'infinito diventa solo fragore, muro di suono, urlo assillante e cieco. Non lo spegni, il mare, quando brucia nella notte.
Il mare, una volta lanciato il suo incantesimo, ti terrà per sempre nella sua aura di meraviglia.
In alto mare, l'aria era fresca, le ferite cicatrizzavano più in fretta e il silenzio si faceva intenso quanto bastava per rendere sopportabili le domande senza risposta e giustificare i propri silenzi.