Molti, per desiderio di avere sempre di più, perdono anche quello che hanno.
Una volta che ha sperimentato la malvagità di qualcuno, il saggio non si lascia più ingannare dalle sue mosse.
Dove c'è bisogno delle mani, le parole sono perfettamente inutili.
Gli dei aiutano quelli che si aiutano.
Spesso chi tende insidie contro un altro costruisce trappole per sé stesso.
È meglio un guadagno oggi, anche se piccolo, che uno grande domani.
L'avidità è un pozzo senza fondo, che esaurisce la persona nello sforzo incessante di soddisfare il bisogno senza mai raggiungere la soddisfazione.
Finché ciascuno aspira ad avere di più, non potranno che formarsi classi, non potranno che esserci scontri di classe e, in termini globali, guerre internazionali. Avidità e pace si escludono a vicenda.
La terra fornisce abbastanza per soddisfare i bisogni di ogni uomo, ma non l'avidità di ogni uomo.
Non essere avidi è una ricchezza, non avere la smania di comprare è una rendita.
L'avidità è il pungolo dell'operosità.
L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca a far le cose più abiette. Abbiamo i mezzi per spaziare ma ci siamo chiusi in noi stessi.
L'uomo avido di potere incontra la sua rovina nel potere, l'uomo bramoso di denaro nel denaro, il sottomesso nella servitù, il gaudente nel piacere. E così il lupo della steppa si rovinò con l'indipendenza.
La vita può essere felice e magnifica, ma noi l'abbiamo dimenticato. L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca a far le cose più abiette. Abbiamo i mezzi per spaziare ma ci siamo chiusi in noi stessi.
L'avidità, la rabbia e la stupidità vanno sempre insieme. Quando nel mondo accade qualcosa di male, se osserviamo con attenzione, vedremo che è in relazione con queste tre cose. Se guardiamo ciò che vi è di buono, ci accorgeremo che non manca di saggezza, umiltà e coraggio.