Casa propria, casa ottima.— Esopo
Casa propria, casa ottima.
L'abitudine rende sopportabile anche le cose spaventose.
Spesso chi tende insidie contro un altro costruisce trappole per sé stesso.
Gli dei aiutano quelli che si aiutano.
Una crosta mangiata in pace è meglio di un banchetto a cui si partecipa con ansietà.
La favola insegna che quelli che tradiscono l'amicizia, anche se riescono a sfuggire alla vendetta delle vittime, per l'impotenza di queste, non possono in ogni caso sfuggire alla punizione del cielo.
Il domicilio del proprio io, come quello dell'anima, non lo si può trovare in un libro.
Vorrei avere nella mia casa: una donna ragionevole, un gatto che passi tra i libri, degli amici in ogni stagione senza i quali non posso vivere.
Ma che bisogno avrebbe una persona di tenersi un computer in casa?
Quella era una casa senza madri, senza sorriso.
Ho una casa fantastica. A soli 20 minuti dal centro. Col telefono.
L'avventura deve iniziare con lo scappare via di casa.
Quando quella costruzione bianca, bella e delicata aveva le finestre aperte, nel silenzio raffinato delle pareti tappezzate di libri si vedeva l'abitazione di uno studioso. Quell'abitazione e quella casa appartenevano all'uomo senza qualità.
Voleva essere fermato, portato indietro, a casa... Ma era a casa. Hogwarts era la prima e la migliore casa che avesse conosciuto. Lui e Voldemort e Piton, i ragazzi abbandonati, avevano tutti trovato una casa lì...
Ti aprii la mia casa, il mio focolare, il mio cuore. Il tuo dolore divenne anche mio, in modo che tu avessi un aiuto nel sopportarlo.
La sua vita si svolge tra casa e chiesa... E vabbè, ma nel tragitto cosa succede?