O cameretta, che già fosti un porto a le gravi tempeste mie diurne, fonte se' or di lacrime notturne, che 'l dì celate per vergogna porto.

— Francesco Petrarca
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Casa

Altre frasi di Francesco Petrarca

L'adolescenza mi illuse, la gioventù mi traviò, ma la vecchiaia mi ha corretto e con l'esperienza mi ha messo bene in testa che era vero quel che avevo letto tanto tempo prima; che i godimenti dell'adolescenza sono vanità.
— Francesco Petrarca
O cameretta, che già fosti un porto a le gravi tempeste mie diurne, fonte se' or di lacrime notturne, che 'l dì celate per vergogna porto.
— Francesco Petrarca
Ai terremoti non v'è rimedio alcuno. Se il cielo ci minaccia con le folgori, pure si trova scampo nelle caverne. Ma contro i terremoti non vale la fuga, non giovano nascondigli.
— Francesco Petrarca
I libri condussero alcuni alla saggezza, altri alla follia.
— Francesco Petrarca
Il saggio muta consiglio, ma lo stolto resta della sua opinione.
— Francesco Petrarca
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Altre citazioni sugli stessi argomenti

È così che si vive a New York: traslocando ogni tre o quattro anni. Allora hai sempre l'ultima parola.
— Henry James
La casa è il luogo entro il quale ci rifugiamo per paura del mondo che è fuori di noi.
— Cesare Zavattini
Mia moglie e mio figlio sono di statura normale, quindi non voglio alterare la mia casa, anche perché se decidessimo di venderla un giorno il prezzo ci sarebbe sfavorevole.
— Martin Klebba
Si è a casa dovunque su questa terra, se si porta tutto in noi stessi.
— Etty Hillesum
In tutta la casa, i riquadri di luce si oscurarono, come una città in miniatura che di quartiere in quartiere andava a dormire.
— Aimee Bender
La casa è una macchina per abitare.
— Le Corbusier
Tornando a casa progettate un bel giallo con tanti omicidi: vi farà bene alla salute.
— Daniel Pennac
Questo è il segreto dell'ospitare. Far sentire i tuoi ospiti benvenuti e a casa propria. Se lo fai onestamente, il resto prende cura di se stesso.
— Barbara Hall
Signori, io voglio tornare a casa.
— Jim Lovell
È il nostro notarli che mette degli oggetti in una stanza, la nostra abitudine che li toglie di nuovo e libera spazio per noi.
— Marcel Proust