Ho una casa fantastica. A soli 20 minuti dal centro. Col telefono.
Ho detto al mio dottore che mi sono rotto la gamba in due posti. E lui mi ha risposto: "La smetta di andare in quei posti!"
Quando mia moglie, guidando, sterza in corrispondenza di una curva, è una coincidenza.
Conosco una persona che abita così lontano che anche il postino gli spedisce le lettere!
Una volta hanno incrociato un pappagallo con una tigre. Non sanno cosa sia diventato, ma quando parla tutti lo ascoltano.
Quando leggo dei danni che causa il bere, smetto di leggere.
In un buco nella terra viveva uno hobbit. Non era un buco brutto, sudicio e umido, pieno di vermi e intriso di puzza, e nemmeno un buco spoglio, arido e secco, senza niente su cui sedersi né da mangiare: era un buco-hobbit, vale a dire comodo.
I pali dei totem e le maschere di legno non suggeriscono più l'idea di villaggi tribali ma salotti alla moda di New York e Parigi.
Un figlio deve abitare la nostra casa come un estraneo avventuroso e felice.
La casa è una perversione.
Una casa può trasmetterci uno stato d'animo che siamo incapaci di crearci da soli ma a volte l'architettura più nobile può fare per noi meno di una siesta o un'aspirina.
Una donna deve avere soldi e una stanza suoi propri se vuole scrivere romanzi.
Una casa senza libri è come un giardino senza fiori.
Di tutte le pretese irragionevoli dell'umanità nessuna supera la critica del modo di vivere dei poveri, fatta da chi ha una bella casa, è ben riscaldato e ben nutrito.
Il continuo travaglio della vostra vita è costruire la casa della morte.
Il telelavoro non è una chimera, basterebbe cablare meglio i paesi e le città evitando così che la gente si sposti. Molti potrebbero stare di più in famiglia, coi figli, giocare con loro.