Le disgrazie e le gioie sono sempre dietro l'angolo.
Le donne sono belle da respirare.
Avevano trovato l'uno nella vita dell'altra lo spazio per accogliersi, per questo erano stati da subito un incastro perfetto, senza aggiustamenti.
La felicità non è che sia fare sempre quello che si vuole, semmai è volere sempre quello che si fa.
Spesso ciò che è meglio non è quello che fa stare bene.
Stare con tante donne alla fine è solo un buon metodo per stare soli.
Se un uomo parla delle proprie disgrazie, in esse c'è qualcosa che non gli è sgradevole.
La disgrazia più grande non è non essere amati, ma non amare.
Il più disgraziato degli uomini è colui che non sa sopportar la disgrazia.
La peggior disgrazia può darci modo di esercitare la nostra migliore virtù. In ciò può essere ancora una fortuna.
Quando una disgrazia è accaduta e non si può più mutare, non ci si dovrebbe permettere neanche il pensiero che le cose potevano andare diversamente o addirittura essere evitate: esso infatti aumenta il dolore fino a renderlo intollerabile.
Perdere un genitore può essere considerata una disgrazia. Perderli tutti e due è segno di trascuratezza.
Le disgrazie degli altri ci impressionano tanto perché potrebbero capitare anche a noi.
In tutta la mia vita non ho mai conosciuto un uomo che non fosse capace di sopportare le disgrazie di un altro da perfetto cristiano.
La disgrazia è una visita del Signore; è un dono, una ricchezza, quasi un privilegio.