La disgrazia ci fa conoscere strani compagni di letto.— William Shakespeare
La disgrazia ci fa conoscere strani compagni di letto.
Questa mattina porta una pace che rattrista; nemmeno il sole mostrerà la sua faccia. Andiamo via da qui, a ragionare di questi dolorosi avvenimenti. Per alcuni sarà il perdono, per altri il castigo immediato: poiché mai storia fu più triste di quella di Giulietta e del suo Romeo.
L'amore non guarda con gli occhi ma con l'anima.
Se solo l'uomo fosse costante, sarebbe perfetto.
Quando i rimedi non servono più, se si riesce a discernere il peggio hanno termine pure le afflizioni che la speranza teneva in sospeso. Piangere sopra un male ormai passato non giova ad altro che a tirarsi addosso nuove afflizioni.
L'aiuto prestato ai deboli non val tanto quanto il sostentarli dipoi.
Quando una disgrazia è accaduta e non si può più mutare, non ci si dovrebbe permettere neanche il pensiero che le cose potevano andare diversamente o addirittura essere evitate: esso infatti aumenta il dolore fino a renderlo intollerabile.
Il più disgraziato degli uomini è colui che non sa sopportar la disgrazia.
La peggior disgrazia può darci modo di esercitare la nostra migliore virtù. In ciò può essere ancora una fortuna.
Perdere un genitore può essere considerata una disgrazia. Perderli tutti e due è segno di trascuratezza.
Nelle disgrazie gli uomini invecchiano presto.
Le disgrazie e le gioie sono sempre dietro l'angolo.
Le disgrazie degli altri ci impressionano tanto perché potrebbero capitare anche a noi.
Una disgrazia tutti sanno cos'è. È una cosa che lascia senza difesa.
Niente è così stupido ed infelice quanto attendersi una disgrazia. Che follia, anticiparsi il male prima che questo capiti!