Se un uomo parla delle proprie disgrazie, in esse c'è qualcosa che non gli è sgradevole.— Samuel Johnson
Se un uomo parla delle proprie disgrazie, in esse c'è qualcosa che non gli è sgradevole.
È ragionevole avere la perfezione nel nostro occhio in modo che si possa sempre avanzare verso di essa, sebbene sappiamo che non potrà mai essere raggiunta.
Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita, perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può offrire.
Che le persone volgari esprimano i propri pensieri in modo chiaro è tutt'altro che vero. E la chiarezza che si può trovare in loro deriva non dalla loro padronanza della lingua, bensì dalla pochezza dei loro pensieri.
L'uso dei viaggi è di regolare l'immaginazione con la realtà, e, invece di far pensare come possono essere le cose, di farle vedere come sono.
Imparando momento per momento, a essere liberi nella mente e nel cuore, rendiamo possibile la felicità per ogni essere della terra.
La peggior disgrazia può darci modo di esercitare la nostra migliore virtù. In ciò può essere ancora una fortuna.
Quando una disgrazia è accaduta e non si può più mutare, non ci si dovrebbe permettere neanche il pensiero che le cose potevano andare diversamente o addirittura essere evitate: esso infatti aumenta il dolore fino a renderlo intollerabile.
La disgrazia è una visita del Signore; è un dono, una ricchezza, quasi un privilegio.
In tutta la mia vita non ho mai conosciuto un uomo che non fosse capace di sopportare le disgrazie di un altro da perfetto cristiano.
Perdere un genitore può essere considerata una disgrazia. Perderli tutti e due è segno di trascuratezza.
Le disgrazie degli altri ci impressionano tanto perché potrebbero capitare anche a noi.
Il modo più facile di sopportare una disgrazia è vedere un nemico stare peggio.
La disgrazia ci fa conoscere strani compagni di letto.
Nelle disgrazie gli uomini invecchiano presto.
La disgrazia più grande non è non essere amati, ma non amare.