Potresti essere la mia perdita di equilibrio. L'equazione del mio caos.— Fabio Volo
Potresti essere la mia perdita di equilibrio. L'equazione del mio caos.
A volte, mentre passeggio, mi viene voglia di andare in una libreria. Entrare e trascorrere del tempo, prendendo ogni tanto un libro in mano, mi rilassa. Mi fa stare bene. Mi fa sentire sempre un po' più intelligente e interessante di come sono realmente.
Quando non stai più con la persona con cui vorresti stare il pensiero di lei ti entra nella testa nei momenti più impensati.
Avevano trovato l'uno nella vita dell'altra lo spazio per accogliersi, per questo erano stati da subito un incastro perfetto, senza aggiustamenti.
Una donna che non sa fare il caffè per me può essere solo un'avventura.
Amo le labbra: le amo perché sono costrette a non toccarsi se vogliono dire "Ti odio" e obbligate a unirsi se vogliono dire "Ti amo".
Non è saggio usare la morale nei giorni feriali; così succede che poi la troviamo in disordine la domenica.
Se noi volessimo creare un mondo nuovo, avremmo a disposizione il materiale già pronto poiché anche il primo fu creato dal caos.
In ogni trasformazione il disordine che si crea è sempre maggiore dell'ordine che si è creato.
Non avrebbe mai potuto capirmi, perché a me piacciono troppe cose, e io mi ritrovo sempre confuso e impegolato a correre da una stella cadente all'altra finché non precipito. Questa è la notte, e quel che ti combina. Non avevo niente da offrire a nessuno, eccetto la mia stessa confusione.
Di fronte alla gran confusione di idee, costumi e comportamenti del suo secolo, un monaco anonimo scrisse: Se è vero, come dice la Bibbia, che il mondo ha iniziato la sua corsa a partire dal caos, mi chiedo se oggi non stia ritornando al punto di partenza.
Forse la natura è fondamentalmente brutta, caotica e complicata. Ma se è così, allora voglio uscirne.
La nostra ricchezza è il disordine, che poi è anche la nostra miseria.
E' l'Ordine a essere una momentanea mancanza del Disordine, in un mondo in cui quest'ultimo cresce in maniera misurabile e inesorabile attraverso l'entropia.
È nel grande ordine che vi è un piccolo disordine.
La confusione crea posti di lavoro.