Nella ragione non c'è amore, mentre ce n'è molto nella saggezza.
Se la morte è il fine necessario della vita, tutta la saggezza consiste nell'affrettarne il conseguimento.
Non la pace, il riposo, la quiete saranno stimate; ma la lotta e la guerra; la guerra benefica, la guerra indice della forza, della salute, dell'esuberanza.
Lo scoraggiamento è da pessimisti, da fatalisti, da pusillanimi. Si accascia chi non ha fibra, chi non ha fede, chi non vede oltre sé stesso, chi non pensa che se il frutto dell'opera sua maturerà troppo tardi perché egli possa gustarlo, lo gusteranno i suoi figli, le generazioni future.
La saggezza del disgraziato nasconde ancora il desiderio di esser felice; la vera saggezza è quella dell'uomo felice.
La nobiltà e la ricchezza che uno acquista con l'opera propria nessuno le odia, perché tutti le sperano...
La conoscenza arriva, ma la saggezza tarda.
Nessun uomo saggio si è mai augurato d'essere giovane.
Solo sedendo e riposando l'anima diventa saggia.
Noi vediamo le persone più sagge, più intelligenti, fare dei passi nella vita, su cui dobbiamo scuotere il capo.
Meglio essere senza fortuna ma saggi che fortunati e stolti.
La saggezza non è un prodotto dell'istruzione ma del tentativo di acquisirla, che dura tutta la vita.
L'unica saggezza che possiamo sperare di acquistare è quella dell'umiltà.
Le grandi cose non si fanno con la forza o con la velocità o con la agilità del corpo, ma con la saggezza, con l'autorità, con il prestigio; delle quali virtù la vecchiaia di solito non solo non è priva, ma anzi ne è arricchita.
Più saggio sei, più credi nell'uguaglianza, perché la differenza tra ciò che le persone più istruite e le persone meno istruite sanno è indicibilmente banale in relazione a tutto ciò che è sconosciuto.
La vera saggezza è caratterizzata dalla modestia e dal silenzio.