Si conosce un uomo dal modo in cui ride.
Non è facile giudicare la bellezza. Io non sono pratico. La bellezza è un mistero.
L'umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo. Tutto il segreto è qui, tutta la storia è qui.
Se vuoi essere rispettato dagli altri, la cosa più grande è rispettare te stesso. Solo in quel modo, solo con il rispetto di te stesso tu obblighi gli altri a rispettarti.
Dio è il dolore della paura della morte.
L'anima altrui è solo tenebra.
Il riso è sacro. Quando un bambino fa la prima risata è una festa. Mio padre, prima dell'arrivo del nazismo, aveva capito che buttava male; perché, spiegava, quando un popolo non sa più ridere diventa pericoloso.
Niente mi fa più ridere di chi vuol farmi ridere a qualunque costo.
Nulla è più sciocco di un sorriso sciocco.
A volte penso che: nel momento in cui uno ride, quello sia veramente un momento in cui si aprono le porte della percezione e l'Eternità entra in noi.
Dobbiamo ridere prima di essere felici, per tema di morire senza avere riso.
Risero alcuni di quel mutamento, ma egli li lasciava ridere e non vi badava; perché sapeva bene che molte cose buone, su questo mondo, cominciano sempre col muovere il riso in certa gente.
Ridere significa aver paura. L'uomo è «l'animale che ride» perché lui solo sa di dover morire.
Il riso fa buon sangue, ed è il profumo della vita in un popolo civile.
L'uomo si vendica col riso di coloro dei quali non può fare a meno nei giorni del tremore, del dolore e del terrore.
Il riso castiga certi difetti pressappoco come la malattia castiga certi eccessi.