Si conosce un uomo dal modo in cui ride.— Fëdor Dostoevskij
Si conosce un uomo dal modo in cui ride.
L'assoluto ateismo si trova sul penultimo gradino della scala verso la fede perfetta (che faccia o no l'ultimo passo), mentre l'indifferenza non ha nessuna fede, ma soltanto una stolida paura.
Più scura la notte, più luminose le stelle, più profondo il dolore, più vicino è Dio!
Perché avremmo una mente se non per fare a modo nostro?
Pietà quanta se ne vuole, ma non lodate le cattive azioni: date loro il nome di male.
Che colpa hanno tutti gli altri, uomini deboli, se non hanno potuto sopportare quello che hanno sopportato i forti? Che colpa ha l'anima debole se non ha avuto la forza di accogliere doni così tremendi?
Il riso castiga certi difetti pressappoco come la malattia castiga certi eccessi.
Se volete riuscire con le donne, non le fate ridere.
Il riso fa buon sangue, ed è il profumo della vita in un popolo civile.
L'uomo si vendica col riso di coloro dei quali non può fare a meno nei giorni del tremore, del dolore e del terrore.
A volte penso che: nel momento in cui uno ride, quello sia veramente un momento in cui si aprono le porte della percezione e l'Eternità entra in noi.
Nulla è più sciocco di un sorriso sciocco.
Per il fatto che l'uomo è un animale capace di ridere, non si deve ridere sempre, proprio come il cavallo, che pur può nitrire, non nitrisce sempre.
Riderà, riderà, riderà, tu falla ridere perché riderà, riderà, riderà, ha pianto troppo insieme a me.
Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo.