Oggi mi esercito a ridere per una buona ora, per meritarmi la fama di scrittore gaio che hanno voluto darmi.— Jules Renard
Oggi mi esercito a ridere per una buona ora, per meritarmi la fama di scrittore gaio che hanno voluto darmi.
Chiamiamo donna un bell'animale senza pelliccia, la cui pelle è molto ricercata.
Si ama eternamente tutto ciò che non si può avere.
Se pensassimo a tutte le fortune che abbiamo avuto senza meritarle non oseremmo più lamentarci.
Le persone che si fanno cremare immaginano che, ridotte in cenere, sfuggiranno a Dio.
La nostra bontà non è che la nostra cattiveria che dorme.
Ridere significa aver paura. L'uomo è «l'animale che ride» perché lui solo sa di dover morire.
Il riso castiga certi difetti pressappoco come la malattia castiga certi eccessi.
Ridere significa godere dell'altrui sofferenza, ma con la coscienza tranquilla.
L'uomo si vendica col riso di coloro dei quali non può fare a meno nei giorni del tremore, del dolore e del terrore.
Se volete riuscire con le donne, non le fate ridere.
Nulla è più sciocco di un sorriso sciocco.
A volte penso che: nel momento in cui uno ride, quello sia veramente un momento in cui si aprono le porte della percezione e l'Eternità entra in noi.
Il riso è sacro. Quando un bambino fa la prima risata è una festa. Mio padre, prima dell'arrivo del nazismo, aveva capito che buttava male; perché, spiegava, quando un popolo non sa più ridere diventa pericoloso.
Il riso fa buon sangue, ed è il profumo della vita in un popolo civile.
Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo.