Oggi mi esercito a ridere per una buona ora, per meritarmi la fama di scrittore gaio che hanno voluto darmi.— Jules Renard
Oggi mi esercito a ridere per una buona ora, per meritarmi la fama di scrittore gaio che hanno voluto darmi.
Ci sono persone così noiose che ci fanno perdere una giornata in 5 minuti.
Quante persone hanno voluto suicidarsi e si sono contentate di strappare la propria fotografia.
La pazienza, la prima virtù del cacciatore.
Di certo la medicina ha solo le speranze fallaci che ci dà.
Si hanno vent'anni dai quindici ai trent'anni.
Il riso è sacro. Quando un bambino fa la prima risata è una festa. Mio padre, prima dell'arrivo del nazismo, aveva capito che buttava male; perché, spiegava, quando un popolo non sa più ridere diventa pericoloso.
Niente mi fa più ridere di chi vuol farmi ridere a qualunque costo.
Nulla è più sciocco di un sorriso sciocco.
Il riso castiga certi difetti pressappoco come la malattia castiga certi eccessi.
Non so dirti una parola, non ho niente di speciale, ma se ridi poi vuol dire che una cosa la so fare.
A volte penso che: nel momento in cui uno ride, quello sia veramente un momento in cui si aprono le porte della percezione e l'Eternità entra in noi.
L'uomo si vendica col riso di coloro dei quali non può fare a meno nei giorni del tremore, del dolore e del terrore.
Si conosce un uomo dal modo in cui ride.
Risero alcuni di quel mutamento, ma egli li lasciava ridere e non vi badava; perché sapeva bene che molte cose buone, su questo mondo, cominciano sempre col muovere il riso in certa gente.
Ridere significa aver paura. L'uomo è «l'animale che ride» perché lui solo sa di dover morire.