Nulla è più sciocco di un sorriso sciocco.
Baciami mille volte e ancora cento poi nuovamente mille e ancora cento e dopo ancora mille e dopo cento, e poi confonderemo le migliaia tutte insieme per non saperle mai, perché nessun maligno porti male sapendo quanti sono i nostri baci.
Io odio e amo. Ma come, dirai. Non lo so, sento che avviene e che è la mia tortura.
Oh dammi mille baci e cento ancora e ancora ancora mille ed altri cento; quando migliaia ce ne saremo dati ne faremo un gran fascio mescolandoli perché nessuno ci possa invidiare di un così grande numero di baci.
Il sole può tramontare e poi risorgere. Noi, invece, una volta che il nostro breve giorno si spegne, abbiamo davanti il sonno di una notte senza fine.
Ridere significa godere dell'altrui sofferenza, ma con la coscienza tranquilla.
L'uomo si vendica col riso di coloro dei quali non può fare a meno nei giorni del tremore, del dolore e del terrore.
Il riso castiga certi difetti pressappoco come la malattia castiga certi eccessi.
Ridere significa aver paura. L'uomo è «l'animale che ride» perché lui solo sa di dover morire.
A volte penso che: nel momento in cui uno ride, quello sia veramente un momento in cui si aprono le porte della percezione e l'Eternità entra in noi.
Per il fatto che l'uomo è un animale capace di ridere, non si deve ridere sempre, proprio come il cavallo, che pur può nitrire, non nitrisce sempre.
Si conosce un uomo dal modo in cui ride.
Se volete riuscire con le donne, non le fate ridere.
Il riso fa buon sangue, ed è il profumo della vita in un popolo civile.