Elogio la frugalità. Quella scelta che non è né povertà né avarizia.
Uomini che picchiano le donne e poi vanno a farsi picchiare dalla mistress.
Certo che anche gli inventori dei dizionari mettere la parola gentilezza tra genocidio e gentuccola...
Vediamo la fortuna di chi trova un quadrifoglio e non la sfortuna del quadrifoglio che viene raccolto e strappato da terra.
L'effetto dell'invidia non è un desiderio di possedere quella cosa, quanto piuttosto che gli altri non la possiedano.
È certamente stolto pretendere da altri ciò che nessuno può ottenere da se stesso, di essere attento, appunto, più agli altri che a sé, di non essere avaro, né invidioso, né ambizioso ecc., soprattutto per chi sia ogni giorno esposto alle fortissime spinte di tutte le passioni.
L'avarizia. È così sciocca che non sa neppure contare.
La ricerca esclusiva dell'avere diventa un ostacolo alla crescita dell'essere e si oppone alla sua vera grandezza: per le nazioni come per le persone, l'avarizia è la forma più evidente del sottosviluppo morale.
L'avarizia comincia dove finisce la povertà.
Era avarissimo: quando dava la mano porgeva solo due dita.
Sono avaro e per non farmene accorgere mi sto rovinando. Ogni volta che vado a pranzo con degli amici voglio essere sempre io quello che paga per tutti.
Vissero infelici perché costava meno.
Il verbo «dare» gli è tanto in odio che non dice mai «Ti dò il buon giorno», ma «... te lo impresto».
Il bene perduto rende l'uomo avaro.
L'avaro non è buono nei confronti di nessuno, pessimo nei confronti di sé stesso.