Mi piace il teatro, bella copia della vita.— Franca Valeri
Mi piace il teatro, bella copia della vita.
Al posto della speranza c'era il buio, l'indifferenza invece dell'odio.
La mente è un ripostiglio capiente, è una vita che ci ficchi dentro roba, forse hai dimenticato di codificarla, peccato, ma c'è.
Ho sempre sfruttato il mio senso dell'umorismo, la mia ironia, la mia passione per osservare e scrivere del mondo che mi circonda.
Lo snobismo è imperituro. Purtroppo di veri snob ce ne sono sempre meno. Vivono nascosti e vanno ricercati tra gli intellettuali più puri. Una volta erano le persone moderne, ma oggi la mondanità è un ricettacolo di volgarità, una pagliacciata.
Con la tecnica non si fa il teatro. Si fa il teatro se si ha fantasia.
Ogni fantasma, ogni creatura d'arte, per essere, deve avere il suo dramma, cioè un dramma di cui esso sia personaggio e per cui è personaggio. Il dramma è la ragion d'essere del personaggio; è la sua funzione vitale: necessaria per esistere.
Shakespeare non aveva dovuto svolgere a scuola dei temi in favore della virtù e contro il vizio. Dobbiamo a questa circostanza il tono sano e non affettato del suo teatro.
Per non lasciar sguarnito il "mio" teatro, costrinsi Paolo Grassi a portare "I Giganti" a Catania. E lui, facendosi precedere dai tir della scenografia, obbedì.
La gavetta da attore l'ho fatto a teatro.
Nella storia dell'umanità non cala mai il sipario. Se solo ci si potesse allontanare dal teatro prima della fine dello spettacolo.
L'essenza di una tragedia, o anche di un dramma serio, è il risveglio spirituale, o la rigenerazione, dell'eroe.
Il teatro resiste come un divino anacronismo; come l'opera lirica e il balletto classico. Un'arte che è rappresentazione più che creazione, una fonte di gioia e di meraviglia, ma non una cosa del presente.
La vanità è essenzialmente spettacolo e teatro, due parole che rimandano all'atto del guardare, osservare, contemplare, ammirare: nessuno sarebbe vanitoso, nessuno anzi avrebbe alcuna ragione di manifestarsi nel minimo gesto, se non potesse vedersi e, soprattutto, essere visto.
Bisogna, che el se sfadiga a studiar, e che el trema sempre ogni volta, che se fa una nova commedia, dubitando, o de no saverla quanto basta, o de no sostegnir el carattere come è necessario.