Il suicidio dimostra che ci sono nella vita mali più grandi della morte.
Non è affatto per caso che gli uomini che avrebbero delle ragioni per suicidarsi si incontrano in più grande numero nelle professioni liberali, industriali e commercianti, e nei grandi gruppi urbani più che negli altri.
Ed ora, seguendo la politica di Channel 40 di offrirvi sempre le ultime notizie su fatti di sangue e massacri, con colori vivi, state per vedere un'altra esclusiva - un tentato suicidio.
Si uccise lanciandosi contro una sega circolare. La TV era sul posto e riprese l'avvenimento. Il filmato fu mandato in onda a spezzoni.
Ho sempre pensato che il suicida debba uccidere almeno un maiale prima di andarsene per luoghi sconosciuti.
Lo sapete quale sarebbe il tasso dei suicidi se non avessimo la televisione? Sapete quanta felicità ho portato a gente che non poteva uscire di casa ma poteva vedere "Love Boat"?
Ogni suicidio è la soluzione di un problema.
Non so se il celebre argomento epicureo (se c'è la morte non ci siamo noi e viceversa) sia perspicuo al suicida (se c'è il suicida non c'è Epicuro e viceversa) ma so per certo che non lo ha accontentato.
Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, amore, disillusione, destino, morte.
Nessuno mai si è tolto la vita. Il suicidio è una condanna a morte della cui esecuzione il giudice incarica il condannato.
Perché rinunciare? Perché arrendersi? Esiste al mondo una croce su cui valga la pena suicidarsi?