Non c'è nulla di meglio di una vecchiaia piena di grazia.
Ci sono sguardi che cadono su di noi, curiosi o disinteressati, nient'altro.
Nessuna confusione è pari a quella di una mentalità semplice.
Quanto più sai, tanto più c'è da esplorare, e trovi sempre dell'altro.
Coglieva, di tanto in tanto, il succo del discorso e completava il resto con il suo subconscio, come si coglie a metà la suoneria di un orologio e in mente aleggia soltanto il ritmo dei primi colpi non contati.
Non c'è bellezza senza malinconia e non c'è malinconia senza la cognizione che tutto è destinato – uomini, nomi, libri, case – ad andare in polvere...
In vecchiaia si pagano i debiti contratti in gioventù.
La vecchiezza è male sommo: perché priva l'uomo di tutti i piaceri, lasciandone gli appetiti, e porta seco tutti i dolori.
Soltanto chi non ha più curiosità di imparare è vecchio.
La vecchiaia non m'è mai sembrata una scusante alla perfidia umana: anzi, son più disposto a considerarla una circostanza aggravante.
Ogni vecchio si vede come una somma di astuzie riuscite. Ogni giovane si sente l'origine del mondo.
Quando si invecchia tutto sembra più piccolo.
I vecchi non diventano saggi, diventano attenti.
I giovani pensano che la vecchiaia sia orribile, poi quando invecchiano scoprono che è vero.
Si invecchia soltanto quando non siamo più capaci di avere un ideale.
Si invecchia per lasciare il mondo con meno dolore.