Unire l'estrema audacia all'estremo pudore è una questione di stile.
Quel che importa non è la nostra vittoria, bensì la nostra resistenza.
La nostra vita vale per gli sforzi che ci è costata.
Ogni dramma inventato riflette un dramma che non s'inventa.
Nessun amore, nessuna amicizia può attraversare il cammino del nostro destino senza lasciarvi una qualche traccia per sempre.
È meraviglioso come la forza degli obiettivi così come l'audacia e l'energia della volontà, siano risvegliate dalla garanzia che stiamo compiendo il nostro dovere.
"O Capitano, mio capitano!" Chi conosce questi versi? Non lo sapete? È una Poesia di Walt Whitman, che parla di Abramo Lincoln. Ecco, in questa classe potete chiamarmi professor Keating o se siete un po' più audaci, "O Capitano, mio Capitano".
Competitività significa non tirarsi indietro quando bisogna regolare i conti con qualcuno; significa non sfuggire al confronto, reggere il conflitto e non voltare le spalle per convenienza.
Affronta la vita, Son affanni e piaceri, Che non sian inesplorate Le strade di ieri.
La fortuna aiuta gli audaci. Fortuna permettendo.
I pertinaci sono i sublimi. Chi è soltanto audace non ha che un impulso; chi è soltanto valoroso non ha che un temperamento; chi è soltanto coraggioso non ha che una virtù; l'ostinato nel vero ha la grandezza.
Un eroe ha affrontato tutto: non serve che sia imbattuto, ma deve essere impavido.
Il successo è sempre stato figlio dell'audacia.
Un chiacchierare inutile con noi stessi può ingombrare la nostra persona e allontanarla dalla fiducia del cuore. Allora c'è l'audacia di dire a Cristo: "Luce interiore, non permettere che le mie tenebre mi parlino!"
La paura creò gli dei, l'audacia ha creato i re.