C'è una meta, ma non una via; ciò che chiamiamo via è un indugiare.— Franz Kafka
C'è una meta, ma non una via; ciò che chiamiamo via è un indugiare.
Amore è il fatto che tu sei per me il coltello col quale frugo dentro me stesso.
Uno dei primi segni che cominciamo a capire è il desiderio della morte. Questa vita ci sembra insopportabile, un'altra irraggiungibile.
I genitori che si aspettano riconoscenza dai figli sono come quegli usurai che rischiano volentieri il capitale per incassare gli interessi.
L'uomo torturato dai propri diavoli si vendica insensatamente contro il prossimo.
Da un certo punto in avanti non c'è più modo di tornare indietro. È quello il punto al quale si deve arrivare.
Puoi togliere un bambino dalla Lower East Side, ma non puoi eliminarla dalla sua vita.
Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada lì ricomincia la storia del calcio.
Anche se una persona sbaglia, perde la strada, la strada non è perduta per sempre.
La strada è sempre decisa, non però in senso fatalistico. Sono il nostro continuo respirare, gli sguardi, i giorni che si susseguono a deciderla naturalmente.
Chi insegna che non la ragione, ma l'amore sentimentale deve governare, apre la strada a coloro che governano con l'odio.
La strada dell'eccesso porta al palazzo della saggezza.
E' sempre difficile venire al mondo. Gli uccelli fanno fatica ad uscire dall'uovo... bisogna trovare il proprio sogno perché la strada diventi facile.
La vera casa dell'uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi.
Basta seguire la strada e prima o poi si fa il giro del mondo. Non può finire in nessun altro posto, no?
Mentre per l'uomo comune il proprio patrimonio conoscitivo è la lanterna che illumina la strada, per l'uomo geniale è il sole che rivela il mondo.