Al cinema preferisco la televisione. Non è lontana dal bagno.
Un'agenzia di pubblicità è per l'85 per cento confusione e per il 15 per cento commissione.
Che cosa hai nella mente, se permetti l'esagerazione?
Non riesco a capire perché una persona debba impiegare un anno a scrivere un romanzo quando può facilmente comprarne uno per pochi soldi.
Mi piacciono le lunghe passeggiate, soprattutto quando le fanno persone che mi annoiano.
Con un'espressione sintetica si può dire che il cinema scientifico ci ha permesso di "vedere l'invisibile".
Ad Hollywood mi sono trovato sia bene sia male. Ho lavorato con grandi produttori come la Disney ed ho imparato molto, ma non mi capacito di quanti soldi sprecano.
Non è necessario essere folli per fare del cinema. Ma aiuta molto.
Le corde della lira dei poeti moderni sono interminabili pellicole di celluloide.
Pensavo che se il cinema, restando immobile, permette di riprodurre oggetti in movimento, forse si poteva, rovesciando le parti, tentare di riprodurre oggetti immobili con il cinema in movimento.
Mi sembra che oggi il cinema rischi una vera e propria regressione, trasformandosi in un intrattenimento puramente infantile.
Il teatro è condannato a morire da sé e deve consegnare il suo retaggio al cinematografo. Il cinematografo, tramutati in un ramo industriale l'ingenuo realismo e l'artisticità di Cechov e Gorki, spiana la strada al teatro dell'avvenire, alla libera arte dell'attore.
Oggi i film si vedono anche sui cellulari, lo so, e la tecnologia continuerà ad evolversi. Io però sono convinto che la sala esisterà ancora, perché la gente ha bisogno di stare insieme, condividendo la stessa esperienza e traendone energia per andare avanti.
Amo il cinema non in quanto tale ma perché rappresenta la possibilità di raccontare storie che riguardano la nostra vita, i nostri problemi: mi piace inserirmi in questi problemi e analizzarli; se non lo facessi nel lavoro, mi resterebbe ben poco tempo per farlo nella mia giornata.