Le cose male acquistate han mala fine.
Non con l'ira ma col riso s'uccide.
Non c'è niente da fare: ogni maestro ha un solo allievo, e questo gli diventa infedele perché è destinato anche lui a diventare maestro.
Gli uomini non si vergognano quando pensano qualcosa di sporco, bensì quando immaginano che si attribuiscano loro questi pensieri sporchi.
Il buddhismo non è una religione in cui si aspira semplicemente alla perfezione: la perfezione è la norma.
C'è una baldanza nella bontà che si presenta come cattiveria.
Le cose buone sono tutte convenienti: quelle cattive sono tutte troppo care.
Ci sono cose che non puoi spiegare. Sono cose che puoi capire solo vivendole.
Sono tre le arti connesse a tutte le cose: una che usa, un'altra che fa, e una terza che imita le prime due.
Amiamo le cose che amiamo per quello che sono.
Non c'è gradualità nell'accadere delle cose. Le cose, come quando capitano, capitano. E non è nemmeno che puoi accompagnarle, impedire che ruzzolino trascinandoti con loro. Non si possono far andare piano le cose che capitano.
Le sole cose che valgano la pena di essere dette sono quelle che dimentichiamo, le sole cose che valgono la pena di essere fatte sono quelle che sorprendono il mondo.
L'unico senso intimo delle cose è che esse non hanno nessun senso intimo.
È incredibile quanto poco durano le cose. Hanno un arco così stretto, e più le conosci più si restringe, più vedi la fine già dall'inizio. Eppure stiamo al gioco ogni volta. Ogni volta ci sforziamo di crederci.
Le cose umane bisogna capirle per amarle, le cose divine bisogna amarle per capirle.