Quel che si fa per amore, è sempre al di là del bene e del male.
Chi ha in sé abbastanza tragedia e commedia, se ne sta preferibilmente lontano dal teatro.
Una passeggiata in un manicomio mostra che la fede non prova nulla.
Il pubblico scambia facilmente colui che pesca nel torbido con colui che attinge dal profondo.
Proprio la cosa più piccola, più sommessa, più lieve, il fruscio di una lucertola, un soffio, un guizzo, uno sbatter di occhi. Di poco è fatta la miglior felicità.
Quelle ragazze che vogliono procurarsi col solo loro fascino giovanile una sistemazione per tutta la vita e la cui furberia viene ancor più aizzata da madri smaliziate, vogliono esattamente la stessa cosa delle etère, solo che sono più intelligenti e più disoneste di queste ultime.
L'amore è la saggezza dello sciocco e la follia del saggio.
Quando cerchiamo l'amore con coraggio, esso si rivela e noi finiamo con l'attirare altro amore.
Ancor sempre, contro l'amore è d'aiuto, nella maggioranza dei casi, quell'antico radicale rimedio: esser riamati.
Non c'è felicità nell'essere amati. Ognuno ama se stesso; ma amare, ecco la felicità.
È più facile capire quando l'amore comincia che quando finisce.
L'amore è il fine ultimo della storia dell'umanità, l'amen dell'universo.
Sapere allontanarsi e avvicinarsi è la chiave di qualsiasi relazione duratura.
Per amore si può morire. Specialmente nei brutti film e nei cattivi romanzi.
L'amore non è quello che quei poeti del cazzo vogliono farvi credere. L'amore ha i denti, i denti mordono, i morsi non guariscono mai.
Al giorno d'oggi l'amore è questione di cambiamento, il matrimonio di soldi, e il divorzio una situazione di comodo.
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