La natura è vita che dorme.
Ciò che noi chiamiamo natura è un poema chiuso in caratteri misteriosi e mirabili.
L'uomo è veramente se stesso quando gioca.
L'arte deve iniziare con consapevolezza e terminare nell'inconscio, cioè oggettivamente; l'Io è consapevole rispetto alla produzione, inconscio rispetto al prodotto.
Questa è la tristezza connessa ad ogni vita finita. Essa però non arriva mai a realizzarsi, e serve soltanto all'eterna gioia del trionfo. Donde il velo di tristezza, che si stende su tutta la natura, la profonda, insopprimibile malinconia di ogni vita.
Solo nella personalità è la vita e ogni personalità riposa su un fondamento oscuro, che deve quindi essere anche il fondamento della conoscenza.
Di notte dormiamo tranquilli nel nostro letto solo perché ci sono persone decise ad usare anche la violenza per proteggerci.
Spesso mi capita di soffrire d'insonnia. Forse ho visto troppe immagini in vita mia per poter dormire tranquillo.
Dormo su un'amaca appesa alle travature della stiva, dondolo sopra la sala macchine. Ho quarant'anni e un sonno duro da prendere a calci per farlo smettere. Mi chiamano il morto, nessuno dorme dove riesco io. Nessuno sa da quanta vita non dormo.
Che è il sonno, se non l'immagine della gelida morte.
Chiunque vada a letto prima di mezzanotte è un mascalzone.
Certo non sai quanto sei dolce e bella quando dormi con i capelli lunghi sparsi abbandonati sul cuscino!
Nell'amore di gruppo c'è almeno il vantaggio che uno può dormire.
Chi a raccoglier allori non s'adopra, non può sognare di dormirci sopra.
Conosci la paura di chi si addormenta? È terrorizzato dalla cima dei capelli perché il terreno gli frana sotto i piedi e il sogno ricomincia.
Lasciami dormire. Lasciami dormire un po'.