La nonviolenza non può essere predicata. Deve essere praticata.— Gandhi
La nonviolenza non può essere predicata. Deve essere praticata.
L'uomo è l'immagine dei suoi pensieri.
Solamente chi è forte è capace di perdonare. Il debole non sa ne perdonare ne punire.
"Odia il peccato, non il peccatore" è un precetto che, anche se abbastanza facile da capire, viene praticato raramente, ecco perché il veleno dell'odio dilaga nel mondo.
La verità e la non-violenza sono antiche come le montagne.
L'azione esprime le priorità.
Bisognerà che penetriamo in profondità più fonde dei cieli, e che diventiamo più vecchi de' primissimi angeli, prima di poter sentire, sia pur nelle vibrazioni minime, l'immortale violenza di quella duplice passione con la quale Dio ama e odia il mondo.
La più grande debolezza della violenza è l'essere una spirale discendente che da' vita proprio alle cose che cerca di distruggere. Invece di diminuire il male, lo moltiplica.
Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d'obbedienza fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza, però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni.
La storia non progredisce in base a principi democratici: avanza per mezzo della violenza.
La violenza rimane una delle cose più positive del mondo: ma i suoi frutti non mi piacciono.
Nessuno è di fronte alle donne più arrogante, aggressivo e sdegnoso dell'uomo malsicuro della propria virilità.
Sapeva che tutta la violenza è racchiusa nella precisione di un dettaglio.
La violenza è un sintomo di impotenza.
La violenza finisce sempre per distruggere se stessa.
L'anima attraversa momenti di estrema violenza; sente la forza schiacciante del nemico e la sua congenita debolezza.