Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.— George Orwell
Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.
I cattolici e i comunisti sono simili nel considerare che quelli che non hanno le loro convinzioni non possono essere sia onesti sia intelligenti.
Un fatto è disapprovare le idee politiche di uno scrittore, altra cosa, non necessariamente incompatibile con la prima, è disapprovare 'lui' perché ti costringe a pensare.
Il modo più veloce di finire una guerra è perderla.
Ogni nazionalista è capace della più atroce disonestà ma è anche in quanto consapevole di servire qualcosa di più grande di lui incrollabilmente certo di essere nel giusto.
I filosofi, gli scrittori, gli artisti, persino gli scienziati, non hanno solo bisogno di incoraggiamento e di un pubblico: hanno anche bisogno del costante stimolo degli altri.
I furbi ingannano se stessi.
Se dessero sempre risposte veritiere e soddisfacenti non sarebbero uomini politici.
È tanto facile ingannare se stessi senza accorgersene quanto è difficile ingannare gli altri senza che se ne accorgano.
L'etichetta di homo sapiens, a parte pochi casi, probabilmente è solo un'infondata millanteria.
Piuttosto che avere successo con l'inganno, fallisci con onore.
Ingannare per una precisa ragione significa quasi essere fedeli.
Non è ingannato se non chi si fida.
Chi pose ogni suo studio in non lasciarsi ingannare mai, non sarà più felice di chi si sia lasciato qualche volta ingannare.
L'idea che lo sforzo creativo e le sostanze che alterano la mente siano strettamente legati è una delle grandi mistificazioni pop-intellettuali del nostro tempo.
La filosofia è una battaglia contro l'inganno della nostra intelligenza per mezzo del significato del linguaggio.