Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.— Gesù
Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare figli della luce.
Ogni regno discorde cade in rovina e nessuna città o famiglia discorde può reggersi.
Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.
Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.
Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Il calcolo è nemico del dono. La prudenza è nemica della Provvidenza. Il dono differito può essere inutile.
Un individuo anche mezzo scemo, ma che sia accorto, sempre prudente, assapora spesso il piacere di avere la meglio sugli uomini di immaginazione.
L'unico sovrano prudente è quello che ha appreso a obbedire di buon grado.
Il cuore è una bestia della quale è prudente diffidare. Anche l'intelligenza è una bestia, ma per lo meno non parla d'amore.
Nei giorni felici, bisogna guardarsi dalla superbia e dalla smodatezza. Se una persona non è prudente quando una situazione è normale, poi non sarà in grado di recuperare. Chi si esalta nei tempi buoni vacillerà in quelli avversi.
La prudenza e io non siamo andati troppo spesso a braccetto in questi ultimi giorni, ma dopo tutto qualche volta bisognerebbe anche seguirne i consigli.
La Prudenza, rispose Giove, la quale deve essere vicina alla Veritade; perché questa non deve maneggiarsi, muoversi ed adoperarsi senza quella, e perché l'una senza la compagnia dell'altra non è possibile che mai profitte o vegna onorata.
I prudenti devono sempre far conto di morir presto, e perciò fare al più tosto quello che devono.
L'uomo prudente va coi piedi di piombo e preferisce peccare per difetto che per eccesso.