La Chiesa non si è mai curata troppo di annotare i nomi dei suoi persecutori, ma non ha mai lasciato che, per quieto vivere, cadessero in dimenticanza i nomi dei suoi martiri.
La condiscendenza con cui la Chiesa dischiude la sua porta a tutti, come fanno le donne di costumi troppo facili, non solo non comporta in lei niente di riprovevole, ma indica addirittura fedeltà alla propria missione.
Quando uno non ha più niente da far credere e deve raschiare il fondo del barile della sua criminalità politica e, spesso, psichica, chiama a suffragio la Chiesa e riecco che saltano fuori i più bruttarelli mostriciattoli della Storia, Dio-Patria-Famiglia, è giù olio di ricino.
La Chiesa non può che essere reazionaria: non può che essere dalla parte del Potere; non può che accettare le regole autoritarie e formali della convivenza.
Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?
La Chiesa invece vive della verità. E la verità non fa calcoli di convenienza.
La Chiesa è una muraglia salda che nessuna bomba è stata capace di abbattere, perché le parole di Gesù hanno formato dei suoi figli una falange di eroi.
La Chiesa giudica con le idee di Dio!
Il papato non è altro che il fantasma del defunto impero romano, che siede incoronato sulla sua tomba.
Non vi è eresia, né filosofia, tanto aborrita dalla Chiesa, quanto l'essere umano.
Che nelle chiese si predichi non rende inutili i parafulmini su di esse.
Diciamo così: Dio è il pittore, la nostra fede è la pittura, i colori sono la parola di Dio, il pennello è la Chiesa.
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