Il fare è il miglior modo d'imparare.— Giacomo Leopardi
Il fare è il miglior modo d'imparare.
Non è cosa tanto nemica della compassione quanto il vedere uno sventurato che non è stato in niente migliorato, né ha punto appreso dalle lezioni della sventura, maestra somma della vita.
Chi ha perduto la speranza d'esser felice, non può pensare alla felicità degli altri, perché l'uomo non può cercarla che per rispetto alla propria. Non può dunque neppure interessarsi dell'altrui infelicità.
La stima è come un fiore, che pestato una volta gravemente o appassito, mai più non ritorna.
L'uomo è condannato o a consumare la gioventù senza proposito, la quale è il solo tempo di far frutto per l'età che viene, e di provvedere al proprio stato, o a spenderla in procacciare godimenti a quella parte della sua vita, nella quale egli non sarà più atto a godere.
La tartaruga lunghissima nelle sue operazioni ha lunghissima vita. Così tutto è proporzionato nella natura; e la pigrizia della tartaruga, di cui si potrebbe accusar la natura, non è veramente pigrizia assoluta, cioè considerata nella tartaruga, ma rispettiva.
Non basta fare le cose buone; bisogna anche farle bene.
Molti uomini sono stati capaci di fare una cosa saggia, molti di più di farne una furba, ma pochissimi sono stati capaci di farne una generosa.
È sempre fondamentale amare ciò che stiamo facendo che lo facciamo col cuore.
Chi fa da sé fatica il doppio.
Non fare niente del tutto è la cosa più difficile del mondo, la più difficile e la più intellettuale.
Non chiederti che cosa può fare il tuo paese per te, ma chiediti che cosa puoi fare tu per il tuo paese.
Non facciamo bene niente finché non smettiamo di pensare al modo di farlo.
Per fare ciò che si vuole bisogna nascere re o stupidi.
Fai ciò che puoi, con ciò che hai, dove sei.
Se fare fosse facile quanto sapere ciò che va fatto, le cappelle sarebbero chiese e le catapecchie dei poveri palazzi principeschi.