L'ubriachezza è madre dell'allegria.— Giacomo Leopardi
L'ubriachezza è madre dell'allegria.
Tutto è o può esser contento di se stesso, eccetto l'uomo.
Non c'è disperato così povero e impotente, che non sia buono a qualche cosa nel mondo da che è disperato.
Molti vogliono e condursi teco vilmente, e che tu ad un tempo, sotto pena del loro odio, da un lato sii tanto accorto, che tu non dia impedimento alla loro viltà, dall'altro non li conoschi per vili.
Niuna cosa nella società è giudicata, né infatti riesce più vergognosa del vergognarsi.
Il mondo è una lega di birbanti contro gli uomini da bene, e di vili contro i generosi.
Fellini era un personaggio meraviglioso che aveva in sè la purezza e l'allegria dell'adolescenza unita alla saggezza da centenario, era un grande artista e conoscerlo è stato come aprire la finestra su un paesaggio che non si sapeva che ci fosse.
Il fado non è né allegro né triste, è la stanchezza dell'anima forte, l'occhiata di disprezzo del Portogallo a quel Dio cui ha creduto e che poi l'ha abbandonato: nel fado gli dei ritornano, legittimi e lontani.
Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un'eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia.
Le difficoltà, per superare le quali la mente cerca sostegno, inducono l'allegria, come l'esercizio agevola la digestione.
Vino e donne, allegria e risate, prediche e acqua di seltz l'indomani.
La vita senza allegria è una lampada senza olio.
Una giornata nuvolosa non si confà ad un carattere solare.
Se la mattina non ci disvela nuove allegrie e, se per la notte non coltiviamo nessuna speranza, a che vale la pena vestirsi e spogliarsi?
Non c'è che la mancanza di libertà a darti certe ventate di allegria.
È ovvio, adoro fare l'ironia, detesto cordialmente l'allegria.