Non si vive al mondo che di prepotenza.— Giacomo Leopardi
Non si vive al mondo che di prepotenza.
Nell'universale miseria della condizione umana, e nell'infinita vanità di ogni suo diletto e vantaggio, la gloria è giudicata dalla miglior parte degli uomini il maggior bene che sia concesso ai mortali, e il più degno oggetto che questi possano proporre alle cure e alle azioni loro.
La ragione è pigra come una tartaruga, e codarda come una lepre.
La prosa per esser veramente bella (conforme era quella degli antichi) e conservare quella morbidezza e pastosità composta anche fra le altre cose di nobiltà e dignità, che comparisce in tutte le prose antiche e in quasi nessuna moderna, bisogna che abbia sempre qualche cosa del poetico.
La schiettezza allora può giovare, quando è usata ad arte, o quando, per la sua rarità, non l'è data fede.
Raggio divino al mio pensiero apparve, Donna, la tua beltà. Simile effetto Fan la bellezza e i musicali accordi.
La prepotenza, lo vedete bene, non va bandita dal mondo; mi piace conversare con gli abili e i tiranni.
Il prepotente meno sopportabile è quello che pretende anche l'applauso.
Basta un niente per creare un prepotente: tanti soldi e il successo tra la gente, e la paura di non posseder più niente, questo basta a infettar la sua mente.
Se il mondo e' pieno di prepotenti la colpa e' di chi non lo e'.
Non si vive al mondo che di prepotenza. Se tu non vuoi o sai adoperarla, gli altri l'adopreranno su di te. Siate dunque prepotenti. Così dico dell'impostura.