La pazienza è una prova di eternità.— Giorgio Angelo Livraga
La pazienza è una prova di eternità.
Il valore delle parole non sta in ciò che racchiudono, ma in ciò che liberano.
L'uomo è sempre invisibile, l'uomo si trova sempre dietro le cose che fa.
Non potremmo in alcun modo capire il futuro se non tenessimo conto del passato.
L'importante non è non avere paura, ma evitare che la paura ci possieda. L'uomo deve essere padrone anche delle sue debolezze.
La pazienza non può essere coltivata nell'isolamento: è infatti una qualità che può nascere solo in un contesto di interazione con gli altri, soprattutto altri esseri umani.
Abbiamo un detto in Tibet: "Se perdi la pazienza e ti arrabbi, morditi le nocche". Significa che se montate in collera non dovete mostrarlo agli altri. Dite piuttosto, a voi stessi: "Lascia perdere".
La mezza età è quel momento nella vita in cui realizzi che la pazienza è un'arma.
Io scelgo di essere saggia quando non posso essere felice, rilassata quando non posso essere contenta, contenta quando non posso essere rettificata e paziente quando non ci può essere riparazione.
La pazienza è una vera, segreta ricchezza.
La pazienza, la prima virtù del cacciatore.
Come il popolo è l'asino: utile, paziente e bastonato.
La pazienza è la più grande delle preghiere.
Sapeva temporeggiare con una pazienza che altro non era se non la magnifica pazienza primitiva.
Si dice che il genio sia infinita pazienza. Come definizione è pessima, ma calza a pennello al lavoro dell'investigatore.