La grandezza di un uomo si dimostra da quanti stupidi gli danno addosso.— Giorgio Faletti
La grandezza di un uomo si dimostra da quanti stupidi gli danno addosso.
Questo era un altro rimorso che non sarebbe mai riuscito a diventare un rimpianto.
Ci sono discorsi che sono come operazioni aritmetiche. Per quanto si cambi l'ordine delle parole, il risultato resta inalterato.
Avevano tutti sul viso la stessa espressione, un misto tra l'arroganza di chi si sente libero di essere se stesso fino a distruggersi e la rassegnazione amara di chi gira lo sguardo intorno e dappertutto vede il nulla.
Scegliere la strada più facile è solo un modo un poco più onorevole per fuggire.
Se è una domanda, contiene all'interno la risposta. Se è una affermazione, consentimi di essere scettico sulla sua sincerità.
I soli che meritano un monumento non ne hanno bisogno; quelli, cioè, che hanno eretto un monumento nelle menti e nelle memorie degli uomini.
Non v'è grandezza dove non vi sono semplicità, bontà e verità.
Strana grandezza quella che dipende tutta dagli applausi di una folla imbecille!
La grandezza, di un uomo o di un popolo, non è colorita, sonora, applaudibile, rapida: è una cosa intensa, lenta; si nutre di silenzio e di tempo.
Nessun grande uomo ha mai pensato veramente a sé stesso in questi termini.
È facile farsi grande di una grandezza latente.
Essere grande significa essere incompreso.
Le grandi cose esigono che se ne taccia o se ne parli con grandezza: con grandezza, cioè con innocenza: cinicamente.
Grande dovrebbe essere considerato (qualunque mediocrità contenga) tutto ciò che è capace di suscitare intensa emozione nella mente o nei cuori di quelli che sono innegabilmente grandi.