Nessuno resta quello che è quando gli portano via tutto.
Ci si abitua a tutto, al peggio come al meglio.
Se è una domanda, contiene all'interno la risposta. Se è una affermazione, consentimi di essere scettico sulla sua sincerità.
Erano il bianco e il nero, due categorie estreme, in mezzo alle quali si stendeva una serie impressionante di sfumature di grigio.
La vendetta e la giustizia a volte coincidono.
Le guerre finiscono. L'odio dura per sempre.
Quando perdi, non perdere la lezione.
Nessun uomo può perdere ciò che non ha mai avuto.
Talvolta il miglior guadagno è nel perdere.
Talvolta, durante una discussione o un litigio, occorre saper perdere subito per farlo con eleganza. Così nel sumo, se per vincere a tutti i costi si ricorre all'imbroglio, si è peggio che perdenti, si è al tempo stesso sconfitti e indegni.
È inevitabile tanto perdere la vita, quanto perdere i beni e, se lo comprendiamo, questo è proprio un conforto. Impara a perdere tutto serenamente: dobbiamo morire.
La perdita di cui non ci si avvede non è una perdita.
Non importa se si perde la partita, ma conta come la si perde e in che modo mutiamo noi a causa di questa sconfitta, e poi conta quel che ne ricaviamo, qualcosa che prima non avevamo e che potremo applicare ad altre partite. Perdere è in questo caso vincere.
È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Una perdita che non si conosce è una perdita totale.