Quando perdi, non perdere la lezione.
Più deciso è il nostro atteggiamento altruistico, più coraggiosi diventiamo. Maggiore è il nostro coraggio e minore è il potere che lo scoraggiamento e la perdita di ogni speranza hanno su di noi.
Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.
Dobbiamo imparare bene le regole, in modo da infrangerle nel modo giusto.
Ma credo che, a poco a poco, possiamo operare cambiamenti positivi. Ogni giorno, quando ci alziamo, cerchiamo di orientare bene i nostri intenti, pensando: Vivrò questa giornata in maniera più positiva. Non devo sprecarla.
La pazienza non può essere coltivata nell'isolamento: è infatti una qualità che può nascere solo in un contesto di interazione con gli altri, soprattutto altri esseri umani.
Una perdita che non si conosce è una perdita totale.
È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Perdere se stessi. Una volta che si sia trovato se stesso, bisogna essere capace di tempo in tempo di perdersi e poi di ritrovarsi: presupposto che si sia un pensatore. A questo è infatti dannoso essere legato sempre a una stessa cosa.
Nessuno resta quello che è quando gli portano via tutto.
Talvolta il miglior guadagno è nel perdere.
Non importa se si perde la partita, ma conta come la si perde e in che modo mutiamo noi a causa di questa sconfitta, e poi conta quel che ne ricaviamo, qualcosa che prima non avevamo e che potremo applicare ad altre partite. Perdere è in questo caso vincere.
Nessun uomo può perdere ciò che non ha mai avuto.
Talvolta, durante una discussione o un litigio, occorre saper perdere subito per farlo con eleganza. Così nel sumo, se per vincere a tutti i costi si ricorre all'imbroglio, si è peggio che perdenti, si è al tempo stesso sconfitti e indegni.
La perdita di cui non ci si avvede non è una perdita.