I poveri sono le brioches dell'anima.
Il problema della vita è quello di migliorare ininterrottamente, giorno dopo giorno, ora dopo ora.
Io amo le macchine imprecise, i computer che sbagliano, i semafori che s'incantano.
Finché c'è al mondo un bimbo che muore di fame, fare letteratura è immorale.
Non credetegli quando dicono che lo scrittore deve adoperare una lingua che tutti devono capire. Non la deve capire nessuno! Figurarsi. Devono leggerla, rileggerla; sennò quale sarebbe la polivalenza linguistica dello scrittore nel tempo?
Questo gioco arcaico, matematico, simbolico, non ha nulla dello sport: non produce campioni fatti di carne di manzo, non è cordiale, è silenzioso, maniacale, malsano, genera nevrotici protagonisti di un freddo sogno di simboli e tornei, di numeri e di re.
Al povero va sempre male.
Nulla è scandaloso quanto gli stracci e nessun crimine è vergognoso quanto la povertà.
Un povero ti dà tutto e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.
Tutta la mia vita ho sofferto di povertà, ho affrontato molte delusioni e dolore. Ecco perché voglio fare felici gli altri e voglio che si sentano come a casa.
Nessuno al mondo è più povero del ricco incapace di dissipare.
La sofferenza dei poveri è nostra! E vogliamo sperare che questa nostra simpatia sia di per sé stessa capace di suscitare quel nuovo amore che moltiplicherà, mediante un'economia provvida e nuova al suo servizio, i pani necessari per sfamare il mondo.
Senza il purgatorio e l'inferno, il buon Dio non sarebbe che un povero re.
Per arricchire Dio, l'uomo deve impoverirsi; affinché Dio sia tutto, l'uomo deve essere nulla.
Si dice che i ricchi possono permettersi di essere caritatevoli. Be', i poveri possono permettersi di essere nobili.
Tutti quelli che ameranno i poveri in vita non avranno alcuna timore della morte.