I poveri sono le brioches dell'anima.— Giorgio Manganelli
I poveri sono le brioches dell'anima.
Una parola è un incantamento, una evocazione allucinatoria, non designa una 'cosa', ma la cosa diventa parola.
Le parole usate per servire a qualcosa si vendicano.
Essere ebreo è una condizione umana estrema, terribile e insondabile; una condizione di cui l'occidentale ha paura; e noi sappiamo che si ha paura di ciò che sta dentro di noi, non di ciò che ci è estraneo.
Gli intellettuali. Questo risibile quinto stato.
Non c'è al mondo oggetto librario più fascinoso, seducente, innamorativo di una Enciclopedia.
D'accordo: la povertà non è una vergogna. Ma quel che m'insospettisce è il fatto che questa sentenza sia stata inventata dai ricchi.
Paupertas artis omnis perdocet.
Un parente povero è sempre un parente lontano.
Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.
I poveri hanno un grande potenziale evangelizzatore da darvi.
Tutta la mia vita ho sofferto di povertà, ho affrontato molte delusioni e dolore. Ecco perché voglio fare felici gli altri e voglio che si sentano come a casa.
Poveri. Infelici che non sono in grado di pagare le tasse.
La povertà è la consapevolezza della mancanza. La ricchezza è la consapevolezza dell'abbondanza.
Era così povera che quando si mangiava le unghie apparecchiava la tavola. Spesso prendeva qualcosa di caldo: la febbre.
La povertà è una grande educatrice.