Non chi ha poco è povero, ma chi desidera più di quello che ha.
Solo il saggio è contento delle cose sue; gli sciocchi, invece, sono tormentati dal disgusto di se stessi.
Avere animo eguale è medicina al male.
Mantenere i propositi fatti richiede più impegno che concepire onesti propositi.
Il saggio deve essere equilibrato, e per agire da forte deve far ricorso alla forza, non all'ira.
Proprio e naturale della virtù è godere e gioire: adirarsi non è conforme alla sua dignità, non più che essere triste; eppure la tristezza è compagna dell'iracondia, e ogni forma d'ira si risolve in essa, sia dopo il pentimento sia dopo l'insuccesso.
La povertà è la consapevolezza della mancanza. La ricchezza è la consapevolezza dell'abbondanza.
L'avarizia comincia dove finisce la povertà.
Un povero ci vuol poco a farlo comparir birbone.
I poveretti sono come le pecore, vanno sempre con gli occhi chiusi dove vanno gli altri.
Il servizio dei poveri deve essere preferito a tutto. Non ci devono essere ritardi.
Felice e stimabile unicamente il ricco, e viceversa la povertà un delitto.
La povertà non disonora nessuno, ma è maledettamente incomoda.
Chi si adatta bene alla povertà è ricco.
Colui che ha sempre lottato con la povertà conosce quanto estremamente sia conveniente la povertà.
Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono.