Non chi ha poco è povero, ma chi desidera più di quello che ha.— Lucio Anneo Seneca
Non chi ha poco è povero, ma chi desidera più di quello che ha.
Il giorno che temiamo come ultimo è soltanto il nostro compleanno per l'eternità.
Non è grande nessuno di quegli uomini che le ricchezze e gli onori mettono in una condizione privilegiata. E perché, allora, sembra grande? Perché lo misuri insieme al piedistallo.
Più che alla fama, alla coscienza attendi.
Se vuoi valutare te stesso, metti da parte il denaro, la casa, la tua posizione, esaminati all'interno.
Chi è troppo indaffarato non può svolgere bene nessuna attività, perché una mente impegnata in mille cose non può concepire nobili pensieri.
È bello essere poveri anche perché quando ti avvicini ai settant'anni i tuoi figli non cercano di dichiararti non sano di mente per prendere il controllo delle tue proprietà.
Lavoro pei poveri: e sono contento, E se il mondo fosse pieno di finzioni? E se tanti poveri sono bricconi? E se io sono novizzo?
Non bisogna mai disprezzare i poveri, perché questo disprezzo ricade su Dio.
Nessuna società può essere felice se la sua maggior parte è povera e miserabile.
Le guerre delle nazioni si combattono per cambiare le mappe. Ma le guerre della povertà sono combattute per mappare il cambiamento.
Quando la povertà bussa alla porta, l'amore salta dalla finestra.
Tutti quelli che ameranno i poveri in vita non avranno alcuna timore della morte.
Non c'è protezione migliore dai ladri che la povertà.
Solo i poveri riescono ad afferrare il senso della vita, i ricchi possono solo tirare a indovinare.
Ogni bambino merita le migliori possibilità di riuscita, ognuno dovrebbe potere avere la possibilità di lavorare e nessuno dovrebbe crescere fra sofferenze e povertà. Io li definirei i principi associati ad ogni società civile e dignitosa.