I poveri sono i negri d'Europa.— Nicolas Chamfort
I poveri sono i negri d'Europa.
Per essere grandi nella letteratura o per lo meno operarvi una rivoluzione sensibile bisogna, come nella politica, trovare un ambiente già predisposto e nascere al momento giusto.
Le belle ragazze hanno un'infelicità comune ai re: non hanno amici e non se ne accorgono.
L'uomo raggiunge da novizio la soglia di ogni età della vita.
La più perduta di tutte le giornate è quella in cui non si è riso.
Ho rinunciato all'amicizia di due uomini: il primo, perché non mi aveva mai parlato di sé; il secondo perché non mi aveva mai parlato di me.
Ciò che si deve fare è dare l'opportunità alle persone di uscire dalla condizione di grande povertà nella quale versano con le loro forze. In tal modo esse conservano la loro dignità e acquistano fiducia in sé stesse.
Mi sono fatto strada dal nulla ad uno stato di estrema povertà.
La Fame cattiva consigliera e la Povertà vergognosa.
Dentro di noi abbiamo un'Ombra: un tipo molto cattivo, molto povero, che dobbiamo accettare.
La povertà da sola non è [...] in grado di protestare.
Nulla è scandaloso quanto gli stracci e nessun crimine è vergognoso quanto la povertà.
È il povero che conta le sue pecore.
Quello di essere poveri e di voler vivere da ricchi è un vizio molto diffuso.
Ogni buona composizione è soprattutto un lavoro di astrazione. Tutti i bravi pittori lo sanno. Ma il pittore non può fare del tutto a meno dei soggetti senza che il suo lavoro soffra di impoverimento.
Non bisogna mai disprezzare i poveri, perché questo disprezzo ricade su Dio.