Al povero non va dato ciò che è possibile a noi ma ciò di cui lui ha bisogno.— Oreste Benzi
Al povero non va dato ciò che è possibile a noi ma ciò di cui lui ha bisogno.
Il grazie è abituale sulle labbra di chi non si sente padrone di nulla e comprende che nulla di ciò che ha è suo.
Cosa vuol dire vegliare? Non è stare attenti al pericolo, vuol dire essere positivi, svegli.
Non c'è nessuno così ricco che non abbia bisogno di ricevere, nessuno così povero che non abbia qualcosa da dare.
In concreto l'uomo è maturo quando non è più il centro di se stesso, ma comprende e vive che ha in sé qualcosa da dare e da ricevere.
La gratitudine è l'espressione della maturità umana e, mentre la manifesta, la nutre e l'accresce. La gratitudine suscita dialogo di grazie tra chi ha dato il beneficio e chi lo riceve.
La povertà è una cosa anormale per i ricchi. È difficile capire perché la gente che vuole la cena non suona il campanello.
La sola cosa che può consolare della povertà è la stravaganza.
Mi sono fatto strada dal nulla ad uno stato di estrema povertà.
Perché tanta gente dovrebbe essere ridotta a tanta povertà per il bene di così pochi? La Società avrà dunque per scopo puntuale quello di liberare il lavoratore dalla sua miseria.
Così facilmente s'acquisterebbe il vivere, se il desio di accumulare denari non impoverisse gli altri.
È dell'inferno dei poveri che è fatto il paradiso dei ricchi.
Tutte le migliaia di poveri che sono morti da noi, alla fine hanno avuto la gioia di un biglietto per San Pietro.
La Fame cattiva consigliera e la Povertà vergognosa.
Tutti qui viviamo in una condizione di ambiziosa povertà.
Quello di essere poveri e di voler vivere da ricchi è un vizio molto diffuso.