Venga il tuo Regno, e sia più bello di tutti i sogni, più intenso di tutte le lacrime di chi pianse e morì nella notte per costruirlo.
L'avaro non vede che il possesso, non vive che per possedere, il possesso è per lui il fine supremo. Il possesso, da schiavo, è divenuto padrone e selvaggiamente trionfa.
Il Regno verrà con il fiorire della vita in tutte le sue forme.
Motivare l'amore non è amare.
Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso.
Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi.
Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno.
È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli.
Perché preghiamo e chiediamo che venga il regno dei cieli, se continua a piacerci la prigionia della terra?
Il "regno di Dio" voluto da Gesù, non fu ancora attuato. Passati i pericoli dei primi anni del cristianesimo, molti vollero dirsi cristiani, ma quasi nessuno si ricordò de' principii di Cristo.
È capace di credere al Regno di Dio solamente chi è così in cammino, chi ama la terra e Dio insieme.
Mentre tutta la nostra storia sembra avanzare per esclusioni, separazioni, barriere, per deportazioni di nemici, il Regno di Dio è il sogno di un amore che non esclude nessuno.
Il regno del cielo è per noi, è pronto per noi. Non attacchiamoci dunque alle cose della terra, che assomigliano così poco a un regno. Che pazzia attaccarci a questo, noi re, noi possessori del regno celeste!
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