Nessuna regola è infallibile. Ci sono solo errori da non commettere.
Roma è una città singolare. Disconosce i meriti dei suoi abitanti ed è pronta ad apprezzare virtù che non hanno.
In Italia vi è un'onda di corsi e ricorsi che fa passare l'opinione pubblica media, e talvolta anche quella di cospicue personalità politiche, da una autarchia avvilente e incostruttiva a una vera e propria soggiacenza alle altrui esperienze e fenomenologie.
A parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina.
Si fa bene a tenere un diario; ed è utile che tanta gente lo sappia.
Assicuro la gentile collega che può contare sulla mia solidarietà: tra un pasto e l'altro non prenderò cibo.
Anche quando avremo messo a posto tutte le regole, ne mancherà sempre una: quella che dall'interno della sua coscienza fa obbligo a ogni cittadino di regolarsi secondo le regole.
Si fanno le regole per gli altri, e delle eccezioni per sé stessi.
L'operare senza regole è il più faticoso e difficile mestiere di questo mondo.
Nessuna regola è così generale da non ammettere qualche eccezione.
La regola d'oro è che non esistono regole d'oro.
Se avessi rispettato tutte le regole, non sarei arrivata da nessuna parte.