Qui si fa l'Italia o si muore.
Non vi fidate della diplomazia; cotesta vecchia senza cuore vi inganna certamente!
Vi è forse una tirannide più degradante di quella del papato messo lì nel cuore della Penisola per impedirle di costituirsi, per seminarla di briganti, per raccogliere nel suo seno, tutto quanto l'oscurantismo mondiale, per mantenere tra questo povero popolo la miseria l'ignoranza e la discordia!
Il fenomeno della insaziabile tendenza pretina al solo godimento dei beni materiali è cosa a tutti nota, mentre pur tutti sanno egualmente che per il resto del mondo, cioè per chi non è prete, essi predicano e millantano i beni spirituali d'una vita avvenire colla gloria del paradiso!
Nel mondo intero sarà possibile la fratellanza umana ove sia liberato dai preti.
Per pessimo che sia il governo italiano, ove non si presenti l'opportunità di facilmente rovesciarlo, credo meglio attenersi al gran concetto di Dante: "Fare l'Italia anche col diavolo".
Mangiar bene, comprar qualcosa, mostrarsi molto ed eccitarsi un po': potrebbe essere il motto nazionale.
L'Italia è la patria dei tuttologi: tutti pretendono di dire la loro su tutto, anche se non hanno una competenza specifica sull'argomento.
Il grande male dell'Italia sono i difetti che rovinano lo Stato; era quello che doveva riformarsi e non la lira.
L'italiani sono di simulato sospiro.
Il popolo italiano ha creato col suo sangue l'impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi.
L'Italia è un paese: sta all'America, alla Russia, alla Cina, come Enna sta a Roma.
Adoro l'Italia perché non è pretenziosa come la Francia e ogni volta che ci vado sono accolta da folle enormi e calorose.
I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi.
Tutto è in ritardo in Italia quando si tratta di cominciare un lavoro. Tutto è in anticipo quando si tratta di smetterlo.
Gli italiani hanno solo due cose per la testa: l'altra sono gli spaghetti.